Le poesie di Neri Tanfucio

Cento sonetti in vernacolo pisano
di Renato Fucini
13. edizione.
Pistoia, Tip. Cino dei fratelli Bracali, s. d.

Pag. 1

I.
La tentazione.

Silvio. Chi legge e' tu' sonetti se ne vanta.
Neri, fàlli stampa', dàlli ar (1) Baccelli: (2)
Credi, a sentilli di', propio si stianta:
Fanno vieni' 'r convurso 'n de' budelli.

Neri. Che ti piaccian' a te ?
Silvio. Madonna Santa !
L'artra sera li dissan dar Maestrelli, (3)
Credevo di scoppia' : s' era 'varanta; (4)
S' andò tutti attravelso alli sgabelli.

Ti devi figura' che un disgraziato,
Per ave' detto: sanno di poino, (5)
Lo feciano anda' via mezzo stroncato.

'Gnamo, (6) fàlli stampa', fàlli, Nerino.
Che t'impolta se c' è quarche sagrato ?
Nun lo stamponno 'r Tasso?... o 'r Satulnino?! (7)

Firenze, 1871.

1. al.
2. Noto lunario molto accreditato nel contado e nel volgo toscano.
3. Caffè che prende nome dal suo proprietario ed è frequentato soltanto dai popolani di Pisa. Trovasi sotto il loggiato del Borgo.
4. quaranta.
5. pochino.
6. Andiamo.
7. Libro osceno.

II.
La decisione.

Neri. Ieri sera, 'n der (1) tempo che cenavo,
Sirvio (2) m'arragionò de mi' sonetti.
Mi disse 'n che maniera 'un li stampavo...
Ch'eran galbati (3) tanto a chi l'ha letti...

Fortunato. Dunque li stampi?
Neri. Facirmente.
Fortunato. Bravo!
Neri. Ma li studenti che dirranno?
Fortunato. Ah! smetti
Anzi fai bene a 'un ti mostrare stiavo (4)
Di 'vesti fardonacci maladetti.

Neri. Già! si discorre bene... o 'r Delegato?
Fortunato. Mi fai ride'... ma lui se ne strafotte:
Basta poltanni (6) un fiasco di moscato,

È capace adorà Giuda Scariotte.
Neri. Ma che dici 'n sur (7) serio, Foltunato?
Fortunato. Sfido!...
Neri. Allora li stampo, e bona notte.

Firenze, 1871

1. nel.
2 Silvio.
3. garbati, piaciuti.
4. schiavo.
5. di questi faldonacci.
6. portargli.
7. sui.

III.
Er Telegrafo.

Alceste. De' lampi poi, nun li dar retta, Neri.
Lassàmo anda' che l'hai bevuta grossa:
Che lo vòi dire a me, se c'ero ieri?
Andai da quello 'olla balba (1) rossa.

Neri. O 'r Telegrafo c'era quando c'eri?
Alceste. Der caraccio! (2) mi diede anco 'na scossa:
Mi fèciano agguanta' du fili neri,
E mi sentii diniccolare l'ossa.

Neri. O che c'è fili?
Alceste. E quanti matassini!
E poi l'aggancian tutti a 'n oriolo,
E lui sputa lo scritto 'n su' nastrini.

Neri. E l'orioli sputano?... A bugliolo! (3)
Poi 'ogliona', (4) siei pieno di 'vaini; (5)
Ma io la moglie 'un l'ho ma' data a nolo.

Firenze, 1870.

1. con la barba.
2. (Esclamazione volgare).
3. O briaco!.
4. puoi canzonare.
5. quattrini.

IV.
La Repùbbria. (1)

Frediano. La Repùbbria ? eh to! Verrà siuro. (2)
È tanto, Dio Madonna, che s' ingolla!
Ma quando viene, a deh! (3) môlte (4) ar pan duro!
Vo' sputa' perensino la midolla.

Così nun pol' (5) anda', te l'assiuro: (6)
Chi lavora, lo vedi ? 'un si satolla;
E 'r mi padrone, pezzo di figuro,
Sgranocchia (7) sempre toldi (8) e pasta frolla

Chi rubba 'n oriolo va 'n prigione;
Chi dà 'na stillettata è 'n assassino:
Domando e dio (9) se nun ho ragione!

Neri, ci stai, nun si fa più 'r facchino?
Neri. O che s'ha a fa'?
Frediano. Si rubba un bèr fardone, (10)
E si scappa a godessi a San Marino!

Firenze, 1870

1. Repubblica.
2. Sicuramente.
3. 0, dimmi: o, dammi retta.
4. morte.
5 Può.
6. te l'assicuro.
7. mangia
8. tordi.
9. dico.
10. un bel soprabito o giubba.

V.
Er Gasse (1)

Neri. Te, che se' stato a visitare 'r gasse,
Me lo racconti 'ome (2) fanno a fallo ?
Pilade. O pelchè no ?... C'è 'n terra tante 'asse, (3)
Ripiene d' un motriglio giallo giallo.

Poi c' è dell'acqua 'n celte stanze basse;
C' ène (4) de' tubi di ferro metallo,
C' è de' folnelli, (5) c' è 'r calbone (6) a masse...
C' è tante rote, e 'un c' è neanch' un cavallo!

Tu vedessi che puzzo di bitume !
E quand'è fatto va drent'un condotto,
E piglia foo. (7) Bimbo mio, che lume !

E poi ti basti di' che doppo l'otto...
Neri. Già te la sera bevi troppo rume ! (8)
E quest' è 'r gasse ? Annacqualo, fagotto! (9)

Firenze, 1870.

1. Il gas.
2. come.
3 casse.
4. Ci sono.
5. fornelli.
6. carbone.
7. foco.
8. rhum.
9. Fagotto, in questo caso, equivale a citrullo, stupido, ecc.

VI.
La prima lezione di Velocipite.

Achille. Dunque vado?
Artemisio. Vai. Vai. "(tra, tra, tra, tra)" (1)
Bravo, bravo, perdio, 'mprumetti bene!
Coraggio, avanti... "burutum...pa...ta..." (2)
Ti se' fatto der male?
Achille. Un po' alle stiene. (3)

Artemisio. Dunque daccapo; su; mettiti 'va; (4)
Ma vai piano, se no Cristo ti tiene.
Bravo! seguita. via... più sverto... (5) eh là!
Con un po' di 'oraggio (6) ci si viene.

Ora ti lasso anda'; occhio alla penna!
Ma tienti sodo, agguantati ar timone,
Se no no 'r macchinismo ti tentenna.

Su, fai vede' che alla prima lezione...
Bada all'ormo... (7) adagino, ti s'impenna.
"Pu tu pum" Lo dicevo? Che pattone! (8)

Firenze, 1870.

1. Si vuole imitare il rumore del velocipede quand' è in moto.
2. Rumore di una caduta.
3. schiene.
4. qua.
5. svelto.
6. coraggio.
7. olmo.
8. Caduta forte accompagnata da rumore.

VII.
Un vero amio. (1)

Angiolo. O pelchè nun lavori, bighellone?
Nun ti velgogni (e si se' grande e grosso!)
A struscia' 'n su' muriccioli 'r groppone,
Tutt' arruffato, 'nsenza (2) panni addosso?

O gualda un po' tu' pa'... (3) cor su' zappone
A grufola' la terra (4) a più nun posso...
Pover' omo! 'un ti move a compassione,
Stracco, finito, secco 'om' un osso ?

Ma nun ti senti fa' drento uno stianto
Quando ti butti a tavola a mangiare
Quer (5) pane che a tu' pa' 'ni gosta (6) tanto ?

Piglia una zappa, e fallo riposare.
Se tu sapessi quante vòrte (7) ha pianto
Ner pensa'... (8) dove scappi?...
Emilio. A lavorare.

Firenze, 1870.

1. amico.
2. senza.
3. O guarda un poco tuo padre.
4. lavorare la terra.
5. Quel.
6. costa.
7. volte.
8. Nel pensare.

VIII.
Er Conciglio Eumenio (1).

Chi capisce "varcosa (2) 'n questo mondo
Dev' essere 'n grand' omo addottorato (3):
Io poi, più che mi scampo e mi 'onfondo,
E più batto 'n dell' ugne ar Delegato.

Te nun lo 'rederesti, Sigismondo ;
Ma 'r Papa còr Conciglio s'è 'ndettato (4)
(E abbada ènno du' ganci e vanno 'n fondo!)
Di spoglia' le madonne dello Stato.

Dicàmo: nun sarà; saranno 'nganni :
Ma se toccan le lampane (5) 'ndorate
Vo' ritolnà (6) 'n galera artri (7) vent' anni.

Papa o nun Papa, è son gran bilbonate (8) !
So che quando spogliai quer San Giovanni
Mi stiaffonno (9) se' mesi alle 'nferriate (10).

Firenze, 1870.

1. Nel tempo che tenevasi in Roma il Concilio Ecumenico corse voce che vi venisse deliberato di sostituire
agl' indumenti sfarzosi delle immagini, abiti più dimessi.
2. qualche cosa.
3. uomo d'ingegno fine.
4. si è trovato d' accordo.
5. lampade.
6. ritornare.
7. altri.
8. birbonate.
9. "schiaffarono", equivalente a "messero a forza".
10. in prigione.

IX.
L' arresto della banda di Cècina (1)

Maso. O dunque su, racconta 'om' andiede (2)
Quand'eri 'n cento e v'agguantorno 'n sette.
Neri. S'era 'n dun bosco; a un tratto ci si vede
Luccia' (3) tolno tolno (4) le bainette.

Te lo figuri te ? Noi nun si stiede
A di'; s' agguantò polli e le fiaschette.
E via. Come s' andava 'un lo poi 'rede' (5) !
Io dio (6): nun c' è pel nulla le saette.

Ma co' 'avalli Cristo ce la pole !
Mi sento arrivà 'n picchio 'n della testa,
E giù ! disteso 'nsenza fà parole.

Se nun arrivan li tant' alla lesta,
Ci avevan l'osso, 'om' è vero 'r Sole ;
Ma nun ostante dissi: Si prutesta !

Firenze, 1870.

1. Si allude ad una Banda d'insorti Italiani, che dalla Maremma moveva verso Roma.
2. come andò.
3. Luccicare.
4. torno torno.
5. credere.
6. Io dico.

X.
La franatura der ponte di legno sull'Alno (1).

Torquato. Come! è franato 'r ponte? 'un mi 'oglioni (2) !
O com' è ita ?
Astianatte. Che lo so, Tolquato ?
Er (3) Municipio dice che sii stato
'R (4) libeccio.
Torquato. E te da' retta a que' vorponi (5) ?

Astianatte. Io si ! d' artronde c' è le su' ragioni :
Quando 'r libeccio tira 'ndemoniato,
Fol di polta (6), lo sai, te ci se' nato,
Di tanto 'n quando spenge anco'lampioni!

Torquato. Guà! pol'essè (7)...nun dio! (8)... Se'stato a cena ?
Astianatte. Sòlto (9) 'n questo mumento da Nerino :
Ci ha un vino, bimbo mio, di velso (10) Siena...

Torquato. Al1ora fai 'na 'osa, vai pianino,
Pelchè 'r libeccio, è vero, tira appena,
Ma ti potrebbe fotte' (11) 'n terra 'r vino.

Firenze, 1870.

1. Il ponte al quale si allude fu provvisoriamente costruito dopo che i guasti fatti dalla piena del 1869 al Ponte a Mare, avevano impedito di traversare l'Arno in quel punto. Si disse, non so da chi, che questo Ponte di legno cadde per una forte libecciata.
2. Non mi canzoni!.
3. Il.
4. Il.
5. volponi, furbi.
6. Fuor di porta.
7. può essere.
8. non dico.
9. Esco.
10. verso.
11. buttare.

XI.
La tassa 'n su' 'ani .(1)

Oggi 'r Culsore m' ha poltat' (2) un foglio,
Ma se ci ho 'ntes' un' acca, sarmisia !
E sai, nun selve (3) mia (4) di' : nun lo voglio ?
Te lo stiaffan (5) sur banco, e vanno via.

Ma io, pel nun cascare in quarche 'mbroglio,
Son còlso (6) a fallo legge' a 'na mi' amia (7);
Ma anco lei m' ha 'nciampato 'n duno scoglio,
E 'un m' ha saputo di' cosa ci dia (8).

Mi gualdi 'n po' po' te, mi fai 'r piacere ?
Che voglian questi figli di trusiane ?
E la tassa 'n su' 'ani ? o sta' a vedere !

Nove di vino.... due fra cacio e pane (9)....
Questi, sol Frisco (10), li volèmo bere...
Cor foglio mi ci netto, e affogo 'r cane.

Firenze, 1870.

1. La tassa su i cani.
2. portato.
3. basta.
4. mica.
5. buttano con mal garbo.
6. corso.
7. amica.
8. dica.
9. La tassa su i cani è di 11 lire all' anno.
10. signor Fisco.

XII.
San Ranieri miraoloso (1).

Levato quer viziaccio di rubbare,
San Ranieri è un gran santo di 've (2) boni.
Quando dianzi l' ho visto 'n sull' artare (3),
Lo redi (4) ? m' è vienuto e' luccioni (5).

Delle grazie ne fa, lassàmo andare.
Gualda (6) 'n po' 'vanti 'ori (7) ciondoloni
Ci ha 'n della nicchia ! e sai, nun dubitare,
Se glieli dànno c' è,le su' ragioni.

Più della piena d'anno (8) che spavento !
Che spicinìo(9), Madonna ! t' arrammenti ?
pareva d' anda' sotto unni (10) mumento.

Ma San Ranieri 'un fece 'omprimenti (11):
Agguantò per er petto 'r Sagramento,
E li disse: O la smetti o sputi 'denti (12).

Firenze, 1870.

1. Allo scheletro di questo Santo protettore di Pisa manca un dito della mano; e (per una tradizione popolare molto radicata) vuolsi che lo perdesse per un colpo di coltello abbrivatogli da un pizzicagnolo mentre il bravo Santo stendeva la mano per ghermire una forma di cacio.
2. que'.
3. altare.
4. credi.
5. lacrime.
6. guarda.
7. quanti cori o voti.
8. Modo comune a tutta la Toscana, che oquivale a "dell'anno scorso".
9. rovina, distruzione di roba.
10. ogni.
11. complimenti.
12. o ti faccio sputare fuori i denti (a forza di pugni).

XIII.
La baàna (1).

Neri. Questa, sol (2) Delegato, è da tiranni
Di nun facci 'anta' (3) più la Baàna !
Creda, a canta' Rosina nun m' inganni,
E sfogata a quer Dio (4); ci si straàna (5).

O ce la lassi fa', via, sol Giovanni ;
La su' prutesta, s' assiuri, è strana.
Che vole ! s' è cantata per tant' anni....
La sanno 'n guasi tutta la Toscana.

Eppoi.... se lei ci dà 'n po' di vin bono,
Li si viene a canta' sotto 'r palazzo.
Stia a senti', li si gonfia 'n questo tono.

La rivoi (6)....
Delegato. Giovanotto... ehi ! siete pazzo ?
Neri. Che ho stonato?...ha ragione, oggi 'un ci sono (7);
Ma abbadi, 'nsensa 'olda (8) 'un vale un c....o.

Firenze, 1870.

1. Canzone popolare composta di frasi sconnesse, laide e prive di senso comune.
2. signore.
3. cantare.
4. A quer Dio, qui tien luogo dell'avverbio "straordinariamente".
5. ci sciupiamo la gola.
6. Parole con le quali principia la cauzone.
7. Non è giornata, non sono in vena.
8. Corda chiamano a Pisa quel suono gutturale, che fanno i bassi nell'accompagnare le arie popolari.

XIV.
Er Parlamento.

Sono stato a Firenze ar Parlamento
Pel senti' ragiona' quell' arruffoni :
Nun fann' artro che ride' unni (1) mumento.
Che robba, bimbo mio, be' mi' lattoni (2) !

E di' che son armèno (3) 'n cinquecento
A mangiare alla balba de' 'oglioni !
Vedi, mi sento 'r sangue bolli' drento....
Di già sèmo ragazzi tròppo boni.

Se' ma' stat' a vede' lo Stentarello,
Quando ridan' e fanno 'r buggerio ?
Ti devi figura' che appett' a quello,

Pal (4) d' esse' 'n chiesa, quant' è vero Dio !
Ma quer ch' è giusto è giusto: quer boldello
Lo fanno tutto pell' Italia !... Addio !

Firenze, 1870.

1. ogni.
2. colpi a mano aperta su i cappclli a cilindro.
3. almeno.
4. Pare.

XV.
Consigli a uno sposo in elba (1).

Anacleto. Se agguanti moglie, stiàffatelo (2) 'n mente :
Se ti preme assarva' (3) testa e groppone,
Celca (4) di bazzia' (5) con poa gente,
E 'un te li strascia' 'n convelsazione (6).

Io, levato 'r mi' amìo Sottotenente,
Nerino, Palledoro e Sparagione,
Che fanno la paltita, ma di niente,
La sera 'un piglio 'n casa artre pelsone (7).

Neri. O com' andò quer giolno der Priore
Colla tu' moglie 'n cambera serrato ?
Ch' era vienuto a di' le 'varantore (8) ?

Anacleto. Vinse a scacciare e' bai (9) a Foltunato.
Lui ci ha proprio 'r segreto agguantatore (10):
Lo fa sempre vieni' (11) fora di stato.

Firenze, 1870.

1. promesso sposo.
2. mettitelo.
3. salvare.
4. cerca.
5. praticare.
6. strascicare in conversazione: condurre in casa.
7. altre persone.
8. quarantore.
9. baichi.
10. Agguantatore suona eccellente, superiore a tutti gli altri segreti. Per un esempio: su le coste toscane chiamano agguontatora quella barca che fila più delle altre.
11. venire.

XVI.
Er gioo (1) der ponte.

Quelli eran tempi ! quello era valore !
Guà, nun ci scatta (2) nulla dar presente !
Quelli, davvero, avevan' un bèr (3) core,
E la mòlte (4) per loro 'un era niente.

Oggi tutti si vantano l' onore ;
Ma se fai con quarcuno (5) 'r preputente,
Prima di farsi entra' 'r sangue 'n bollore,
Vor vede' (6) raduna' dimorta (7) gente.

Ma e' posteri (8) nun eran vigliacconi,
Quando aimati (9) di talghe e di cimieri
Sonavan la grancassa 'n su' gropponi.

Pisa è proprio la 'ova (10) de' guerrieri !....
Boni 'n sur serio 'vesti (11) maccheroni!
Me ne dai 'n antro piatto, 'amberieri (12) ?

Firenze,1870.

1. il giuoco.
2. corre.
3. bel.
4. morte.
5. qualcuno.
6. vuol vedere.
7. molta.
8. Per antenati.
9. armati.
10. cova,nido.
11. questi.
12. cameriere.

XVII.
La luminara.

Viaggi 'n dell' 'Uropa (1) 'un n' ho ma' fatti :
Prima pelchè (2) a quaini (3) sèmo bassi,
E po' pelch' e' Pisani 'un c' enn' adatti
Per anda' per er mondo a strapazzassi.

Ma un mi' amio (4) di Lucca che fa' gatti
(Li fa cor gesso, creda, da sbagliassi),
Lui, vorsi di' (5), ch' è stato fra' Mulatti,
Che ha visitato anch' e' Paesi Bassi,

M' ha detto che neppure 'n der Peino (6)
Luminare di Pisa 'un se ne vede :
Nun n' hann' idea laggiù der lampanino (7).

Chi nun l' ha vista, 'reda, 'un lo por crede';
Eppoi, 'ni basti di' che ar mi' 'ugino (8),
Dalla gran carca (9) 'ni stroppionn' un piede.

Firenze, 1870.

1. Eùropa.
2. perchè
3. quattrini.
4. mio amico.
5. volli dire.
6. Pechino.
7. Piccola lampada di vetro.
8. al mio cugino.
9. calca, moltitudine.

XVIII.
La Tombola.

Pirro. Neri, pel quanti stai ?
Neri. Pel tre; sta' zitto.
Banditore. "Cinquantaa" .
Neri. Eccone 'n artro ; sto pel dua.
Pirro. Che potesse stianta' chi ti tien ritto!
Già te, devi esse' nato da 'na ciua (1).

Neri. Nati di 'ani (2), 'un tiran punto fitto!
Pirro. O chètati, 'un se' mia (3) 'n casa tua !
Neri. Senti 'n po' po' ! nun averò 'r diritto...?
Cos' ha detto ? trentuno o trentadua ?

Pirro. Ha detto trenta.
Neri. Sto per uno.
Pirro. 'Gnamo (4) !
Neri. Agguantami, se no batto 'na patta (5).
Se tira 'r ventitre, fora mi 'iamo (6) !

Pirro. Nune sputa' (7), t' allento la 'ravatta (8).
Banditore. " Venti "
Neri. Me l'ha strozzata! 'Un c'imbrogliamo...
Doppo m' allenterò
Banditore. " Ventitree..."
Neri. Fattaaa....

Firenze, 1870.

1. ciuca.
2. cani.
3. non sei mica.
4. andiamo ! è possibile !
5. battere una patta, sta per cadere.
6. chiamo.
7. Non sputare.
8. cravatta, pezzuola da collo.

XIX.
La molte der Conte 'Golino (1).

Quella d' ammazza' lui, lassàmo stare,
Nun dirrò nulla, era 'n vigliacco 'nfame !
Ma' su' nipoti, sangue dell' artare (2),
Nun li dovevan fa' mori' di fame.

Anco con lui potevan' ammol1are (3).
Dovevan dinni: "Voi siete un tegame (4):
Levativi di 'vi (5), potete andare..."
E stiaffallo (6) 'n esiglio dar reame.

Ma una strage 'osi, nun c' è memoria !
Che si 'ogliona ! un povero gristiano,
Per avenne buscate al1a Meloria,

Giustiziall' a quer (7) modo ! Ma Pelsano (8)
Nun fece guasi la listessa storia ?
Eppure è sempre vivo quer gabbiano (9).

Firenze, 1870.

1. La morte del Conte Ugolino.
2. altare.
3. lasciar correre.
4. Voce bassa, che suona essere uomo da nulla, vile, sudicio.
5. qui
6. mandarlo per forza.
7. quel.
8. persano.
9. Uccello marino.

XX.
Firenze e lo strapolto della 'apitale.

Gianni. Firenze, bimbo mio, nun c'è quistione,
Se li levan di li la 'apitale,
Nun te lo vorre' di', batte 'n pattone
Da stiaffalla 'n dun fondo di spedale.

Ma 'r Municipio, se nun è 'n bestione,
Deve fare al Govelno un memuriale,
E dilli:"Ho speso cento allo Stradone".
Per esempio, "cinquanta a quer Piazzale,

Venti a' Lungalni, trenta 'n der Melcato ".
Tanto da rivoganni (1) un conto grosso,
E poi fallo cita'(2) dar Delegato.

Lorenzo. O se 'un pagassi ?
Gianni. 'Ni si sarta addosso,
E a folza (3) di golini (4), Dio sagrato...
Vòi Roma? 'un ci si va se 'un posi l'osso!

Firenze, 1870.

1. presentargli con disprezzo.
2. citare.
3. forza.
4. Colpi dati nella gola tenendo aperti il pollice e l'indice della mano.

Ndr: Le note sono trascritte dall'edizione originale


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