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Incisioni e fotografia

Incisioni

Il cospicuo patrimonio iconografico della Biblioteca Nazionale Braidense è quasi tutto raccolto nei suoi volumi, per la maggior marte così concepiti dall'editore, ma anche volumi fattizi, che riuniscono materiale più o meno omogeneo.

Le stampe, prodotte con le tecniche tradizionali (xilografie, incisioni su metallo, litografie) coprono l'arco cronologico che va dal secolo XV al XIX, offrendo un campionario della migliore produzione europea dell'epoca.

Le stampe sono generalmente pervenute alla biblioteca inserite all'interno del volume o della raccolta in cui sono state pubblicate. È perciò integro il loro rapporto con il contesto che le ha prodotte, che permette di individuarne la data e il luogo di edizione e di comprenderne appieno il significato e la funzione.

Alcuni volumi fattizi invece contengono stampe che venivano pubblicate sciolte. Nei secoli scorsi, infatti, tutti i fogli sciolti che arrivavano in biblioteca venivano raggruppati per formato e quindi riuniti e protetti dalla legatura.

Negli anni Settanta del Novecento alcuni di questi volumi di grande formato, che si trovavano sfasciati, sono stati disfatti e circa cinquemila stampe ottocentesche sono ritornate allo stato originario di fogli sciolti. Si tratta di immagini che risalgono ai primi sessant'anni dell'Ottocento, arrivate in biblioteca per la legge sul deposito obbligatorio degli stampati dalle calcografie del regno Lombardo-Veneto.

Le stampe sono reperibili nel catalogo generale sotto il nome dell'incisore quando questo compare sul frontespizio del volume.

È disponibile anche un catalogo a schede di ritratti dei sec. XVI - XX reperibili sotto il nome dell'effigiato.

Scaricabile in formato digitale Il catalogo "Lettor mio, hai tu spasimato? Stampe romantiche a Brera"[pdf]

Fotografia

La Biblioteca possiede un unico fondo esclusivamente fotografico - di grandissima rilevanza - che testimonia l'attività di Emilio Sommariva, fotografo milanese della prima metà del Novecento che conquistò solida fama europea.

Le altre fotografie possedute dalla Braidense - circa settecento (dal 1844 al 1950) - appartengono soprattutto a fondi composti in prevalenza da carte manoscritte e a stampa, cui le foto sono strettamente legate per la comune provenienza e per i soggetti rappresentati.

I documenti, di cui le foto costituiscono un prezioso corredo iconografico, contengono informazioni che permettono di cogliere non solo le valenze estetiche o genericamente documentarie della fotografia, ma il significato, la data e la funzione da essa svolta sia nei rapporti interpersonali, sia nel campo della produzione e diffusione delle immagini. Ad esempio la fotografia di Giuseppe Verdi con dedica autografa del musicista a Clara Maffei, donata dalla contessa alla Braidense insieme alle numerose lettere di Verdi a lei indirizzate (una sessantina), assume in questo contesto una particolare densità di significato, come testimonianza visiva di un ben documentato rapporto tra i due personaggi.