Il nome deriva dall'Imperatrice Maria Teresa d'Asburgo (Vienna 1717-1780), fondatrice della Biblioteca.
Attualmente, la sala è utilizzata per esposizioni e manifestazioni culturali e viene anche concessa in uso per eventi culturali.
Può accogliere 180 posti a sedere.
All'ingresso della sala è appeso il ritratto dell'imperatrice, dipinto da Agostino Comerio.
Pregevole è la scaffalatura della sala, disegnata dall'architetto Giuseppe Piermarini in legno di noce, distinta in due ordini con un ballatoio continuo.
I grandi lampadari a gocce settecenteschi, in cristallo di Boemia , sono stati ricostruiti con i resti di quelli che illuminavano il salone delle Cariatidi di Palazzo Reale, distrutti durante i bombardamenti della II guerra mondiale.