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Novati e la storia dell'arte

[05.05.2016]

In occasione del primo centenario della morte di Francesco Novati, filologo e professore presso la Regia Accademia Scientifico-Letteraria di Milano, verrà allestita nella Sala Maria Teresa della Biblioteca Nazionale Braidense la mostra: Francesco Novati (1859-1915). Protagonista dimenticato della Milano tra Otto e Novecento.
In collaborazione con la Società Storica Lombarda, la Direzione della Biblioteca ha deciso di affiancare alla mostra un ciclo di quattro conferenze dedicate alla figura di Francesco Novati e alla sua opera svolta nell’ambito di alcune fra le più importanti istituzioni culturali milanesi.
Tali eventi, ai quali la cittadinanza milanese è cordialmente invitata, si terranno nella Sala Maria Teresa della Biblioteca Nazionale Braidense.

Giovedì 5 maggio, ore 16.30
Conferenza dott. Leonardo Andreoli


A cento anni dalla scomparsa di Francesco Novati (1859-1915), si conclude il ciclo di conferenze dedicate allo studioso cremonese con un incontro specificamente rivolto ad uno degli aspetti meno noti, ma tra i più notevoli, delle sue già multiformi attività culturali.
Menomate dalla sua stessa scomparsa prematura, dalla dispersione della sua personale raccolta di opere d'arte, e dai diversi orientamenti della cultura italiana dopo la conclusione della Prima Guerra Mondiale, le esplorazioni storico-artistiche di Francesco Novati sono rimaste pressoché sconosciute.
Oltre al suo sodalizio con Achille Bertarelli, creatore della omonima raccolta di stampe popolari ora al Castello Sforzesco, e di alcuni, più clamorosi episodi di tutela del patrimonio storico-artistico milanese (uno su tutti, l'aver evitato la demolizione delle Colonne di San Lorenzo), la conferenza proverà a raccontare anche altri aspetti, non meno importanti, dell'impegno storico-artistico di Novati.
A partire da tutti i materiali in mostra, infatti, e per la prima volta, la conferenza proverà ad attraversare i vastissimi materiali del fondo omonimo (carte, carteggi, libri, inclusi alcuni dei volumi collezionati dallo stesso Novati come bibliofilo), ora finalmente riunito presso la Biblioteca Nazionale Braidense, e ad offrire un primo, pur se interlocutorio, quadro d'insieme.
Muovendo, ad esempio, da alcuni manoscritti medievali che per la prima volta -in assoluto- vengono esposti al pubblico, verrà svolto un percorso che ricostruisce il passaggio, per esempi concreti, dalla più pura erudizione alla storia dell'arte vera e propria, e di qui alla storia della cultura, che innerva molte delle iniziative di Novati, con un anticipo, talvolta di decenni, su alcuni degli interessi di punta della storia dell'arte, anche internazionale, della seconda metà del Novecento: dalla storia della miniatura all'iconografia profana medievale, dalla storia del libro e della stampa a quella dei temi grotteschi, della caricatura e del mondo popolare.
Ancorate a precise iniziative editoriali, in particolare con l'Istituto Italiano di Arti Grafiche, e a non meno mirate scelte di politica culturale e universitaria (si deve a Novati, ad esempio, la creazione della prima cattedra milanese di storia dell'arte), si proverà a raccontare un rapporto di prima mano, e ininterrotto, con manoscritti, stampe, libri antichi e opere d'arte (tra cui il dipinto di Lorenzo Leonbruno, conservato alla Pinacoteca di Brera, noto come La Calunnia), all'interno del quale, malgrado gli aspetti datati, l'attenzione e la disponibilità allo studio hanno ancora, forse, qualcosa da dire anche oggi.

Ingresso libero