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Memorie per servire alla storia de’ pittori, scultori e architetti milanesi

[21.04.2016]

Antonio Albuzzi
Memorie per servire alla storia de’ pittori, scultori e architetti milanesi
edizione critica a cura di Stefano Bruzzese
Milano, Officina Libraria, 2016

Giovedì 21 Aprile 2016, ore 17.30

Milano, Biblioteca Nazionale Braidense, sala Lalla Romano

interverranno Giovanni Agosti e Stefano Bruzzese

Il libro presenta la prima edizione critica, commentata e corredata da un ricco apparato di lettere e documenti inediti, del manoscritto delle Memorie per servire alla Storia de’ Pittori, Scultori e Architetti milanesi, composto dall’erudito varesino Antonio Francesco Albuzzi (1738-1802) negli anni Settanta del Settecento. Si tratta del primo tentativo di ricostruire le vicende delle antiche scuole artistiche lombarde, e soprattutto di Milano, ancora sprovvista di una propria storiografia artistica al contrario di altre maggiori città d’Italia, a partire dalla pubblicazione delle Vite di Vasari. Tale importante lavoro, voluto e sostenuto dall’illuminato governo di Maria Teresa d’Austria, ricadde su un personaggio altrimenti ignoto: l’ultimo rampollo di una famiglia di piccola nobiltà originaria della Valtravaglia, che un tempo abitava a Varese la Villa Albuzzi del Pero.
Le Memorie di Albuzzi rappresentano un testo innovativo dal punto di vista metodologico, e ben rappresentano il combinarsi di erudizione antiquaria e aspirazioni universali dell’epoca. La periodizzazione prevista avrebbe dovuto raggiungere, a partire dal primo Trecento, le ultime generazioni di artisti attivi a Milano attorno alla metà del Settecento, viventi esclusi, ma i rivolgimenti politici e la mancanza di fondi costrinsero l’autore ad arrestarsi alla fine del Cinquecento.
Il manoscritto in più volumi, conservato nella biblioteca della Fabbrica del Duomo di Milano, è composto da un’introduzione di carattere storico, seguita da medaglioni biografici in ordine cronologico accompagnati dalla trascrizione di un’ingente quantità di documenti, frutto del primo scavo negli archivi soprattutto milanesi. Le biografie sarebbero dovute andare a stampa precedute dal ritratto inciso dell’artista, cavato da opere preesistenti, alcune non più reperibili.
L’edizione critica del manoscritto è preceduta da un saggio di Giovanni Agosti e da un corposo apparato introduttivo del curatore del volume, che cerca di fare un po’ di luce sulla figura del varesino Antonio Francesco Albuzzi, sulle vicende e sulla fortuna critica della sua fatica incompiuta.

Ingresso libero