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Dialogo fra poeti: Lalla Romano e Franco Beltrametti

[09.04.2016]

Sabato 9 aprile 2016 - ore 11.00

A cura e coordinamento di Antonio Ria; con Anna Ruchat e Giulia Niccolai.

Nato a Locarno nel 1937, Franco Beltrametti si laurea in architettura al politecnico di Zurigo nel 1963 per abbandonare subito la professione e dedicarsi a quella che fin dall’adolescenza si era profilata come una doppia vocazione: poesia e arte visiva. Parola e immagine, intrecciate in un dialogo silenzioso, diventano per lui – a partire dai primi anni Sessanta – non solo il campo della ricerca, ma un indirizzo di percorso. Giappone, California, Sicilia, sono le prime tappe di un’esistenza concepita, fuori e dentro la metafora, come viaggio. Nel solco di una generazione che riconosceva i punti di riferimento del proprio orizzonte nella sperimentazione della beat generation americana (Ferlinghetti, Corso, Kerouac) e delle avanguardie italiane (Adriano Spatola, Giovanni Anceschi e Nanni Balestrini), nonché nella spiritualità orientale, forte delle amicizie strette fin dai primi anni in Giappone (Gary Snyder, Philip Whalen, Cid Corman) e in Italia (Giulia Niccolai, Adriano Spatola, Lalla Romano, Fernanda Pivano, ecc.), Beltrametti ha elaborato una sua mitologia essenziale che lo ha reso interlocutore e punto di riferimento insostituibile per molti artisti. Anche la casa di Riva san Vitale, dove periodicamente si fermava tra un viaggio e l’altro, era diventata per molti un punto di riferimento, un “luogo” della poesia.
Franco Beltrametti muore in piena attività nel 1995.
Lalla Romano (Demonte 1906-Milano 2001) ammirava molto Franco Beltrametti come persona oltre che come artista. Ci sono stati molti incontri fra loro, sia in Ticino che a Milano, soprattutto negli ultimi anni di vita dei due poeti. Ne è nata un’amicizia, fondata essenzialmente sulla stima reciproca proprio della scrittura, con testi di entrambi, che verranno letti nell’incontro. Eccone uno di Lalla, riportato nel suo romanzo In vacanza col buon samaritano (Einaudi 1997): «Franco Beltrametti, uno “zen”: misura, ordine, silenzio. Nel minimo spazio del suo studio, niente era fuori posto; il cortile selciato, deserto; e un lungo tavolo per la pittura a spruzzo». Ad ogni occasione poi Franco inviava o portava a Lalla Romano delle sue composizioni poetico-artistiche, che Lalla ha conservato gelosamente e che verranno esposte per l’incontro. Un altro tema poetico che li accumunava era il silenzio: «(dà una prima indicazione) (su una fragile/ trama) (come un lungo silenzio)… [F. Beltrametti, da tutto questo]. Molto conosciuta è la poesia di Lalla Romano, stampata sulla copertina della seconda edizione del suo Giovane è il tempo (Einaudi 1996, con Prefazione di C. Segre): «Musiche nascono e muoiono/ sono ancora parole/ […]/ Solamente il silenzio/ oltre il gelo dei mondi […]// solo il silenzio vive».
Anna Ruchat è presidente della Fondazione Franco Beltrametti, con sede a Riva San Vitale (Canton Ticino).

Ingresso libero fino ad esaurimento posti