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Braidense segreta

[19.09.2011]

Quest’anno la Biblioteca Nazionale Braidense, con la collaborazione degli Amici di Brera che con entusiasmo e convinzione hanno sostenuto fin da subito l’iniziativa, vuole intraprendere un percorso di comunicazione del suo patrimonio e avviare un programma di incontri che intendono raccontare e mostrare materiali e storie poco note e che oggi possono arricchirsi di particolari ed aspetti inediti, grazie a nuove chiavi di lettura, restauri recenti, ricerche in corso.
SALA TEOLOGICA
Biblioteca Nazionale Braidense – Via Brera 28, Milano

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  • Martedì 27 settembre 2011 ore 17,30
    IL LIBRO PERFETTO
    La tipografia di Giambattista Bodoni e la Collezione Mortara
    Si inaugura il ciclo con Giambattista Bodoni (1740-1813), il grande tipografo, protagonista assoluto della tecnica tipografica neoclassica. Egli, nato a Saluzzo in Piemonte, dopo l’apprendistato a Roma alla stamperia de propaganda fide, svolse tutta la sua attività a Parma come direttore della Stamperia Reale e gestore di un’officina privata da cui nacquero i suoi più eccelsi lavori. Frequentatore dell’ambiente culturale di Brera, amico di Parini, del pittore Bossi, dell’architetto Antolini di cui pubblicò il progetto del Foro Bonaparte, fu tentato di trasferirsi in città dal viceré Eugène de Beauharnais per dirigere la costituenda Stamperia nazionale. Non tutti sanno che la Biblioteca Braidense conserva la seconda collezione al mondo di sue edizioni, arricchita da pezzi unici e straordinari, donata da Enrico Spinelli nel 1886 e da lui acquisita da Antonenrico Mortara di Casalmaggiore.
    A cura di Andrea De Pasquale, direttore della Biblioteca Nazionale Braidense
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  • Mercoledì 26 ottobre 2011 ore 17,30
    UGO FOSCOLO E LE DONNE
    L’incontro si propone di ricostruire le vicende amorose del Foscolo, soprattutto di quello milanese, relazionandole testualmente all’opera dell’autore, con il contrappunto sarcastico e corrosivo degli scritti di Carlo Emilio Gadda.
    Il rapporto tra Ugo Foscolo e la città di Milano, sprezzantemente definita lasciva d’evirati cantori allettatrice nei Sepolcri, fu quanto mai difficile e carico di astio e polemiche che non bastò a sopire neppure la definitiva assenza del poeta dall’Italia e che, nella sostanza, sopravvissero alla sua morte.
    Ma al di là delle più complesse relazioni col mondo letterario e politico, fu il vorticoso intrecciarsi di avventure amorose ciò che di Milano lasciò prevalentemente il segno nell’opera foscoliana.
    A cura di: Maria Maddalena Lombardi, docente di Lettere

    Martedì 29 novembre ore 17,30
    DESCRIVERE IL MONDO
    Il grande mappamondo manoscritto della Braidense del 1829
    restituito al pubblico dopo il restauro.
    Il grande mappamondo (circonferenza 4 metri) realizzato per la Braidense tra il 1819 e il 1829, recentemente restaurato, racconta dell’impegno dell’allora direttore della Biblioteca Robustiano Gironi per offrire agli studiosi ed al pubblico uno strumento preciso, aggiornato ed elegante per la conoscenza del pianeta, in un’epoca in cui alcune zone della terra erano ancora sconosciute ed oggetto di importanti spedizioni di esploratori, illustrate dai giornali. L’opera fu il prodotto della collaborazione tra varie competenze scientifiche e tecniche ed abilità artistiche e manuali - in primo luogo quelle degli astronomi dell’Osservatorio di Brera - e della sperimentazione di metodi innovativi, che portarono ad un risultato di eccellenza. Il globo offre anche lo spunto per conoscere alcune curiosità sulla cultura dell’epoca e per ripercorrere la storia dell’adozione del metro come unità di misura.
    A cura di Donatella Falchetti, funzionario della Biblioteca Nazionale Braidense