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Le morte vive della narrativa femminile di fine Ottocento: Carolina Invernizio e il romanzo popolare

[01.12.2019]

GIOVANNI STORIALE

Sabato 14 dicembre 2019 ore 10-11
Sala Maria Teresa
IL SABATO DEL BIBLIOFILO - VII CICLO


Con oltre centotrentacinque romanzi pubblicati prima in appendice sui giornali e successivamente dalla casa editrice fiorentina Salani,
Carolina Invernizio è una delle scrittrici più fruttuose e influenti del panorama editoriale italiano. Nata a Voghera nel 1851, Invernizio
concentra la sua produzione tra la fine degli anni Settanta e l’inizio del XX secolo scrivendo quei feuilleton che meglio anticipano le tendenze
delle moderne telenovelas: suspence, colpi di scena, morte che ritornano in vita, indagini, omicidi e vendette sono i principali ingredienti di
storie tutt’altro che “rosa”, guidate sempre però dalle sue immancabili protagoniste femminili. Agli albori della moderna industria editoriale,
Carolina Invernizio è stata l’autrice dei primi veri romanzi di consumo: storie da una prosa umile, ma in grado di conquistare il pubblico con trame
articolate, spesso inverosimili, ispirate a fatti di cronaca reali, cioè eventi di cui il pubblico neo alfabetizzato voleva leggere e apprendere sempre di più.
Il piano messo a punto con Salani per la vendita dei suoi libri era accurato, e il suo romanzo più famoso, Il bacio d’una morta, nel
1886 fu secondo in termini di vendite unicamente a Cuore di Edmondo De Amicis.
Ricordata dai detrattori soltanto come «la casalinga di Voghera» e una «scrittrice per serve e portinaie», Carolina Invernizio fu un fenomeno
editoriale e un’autrice di best-seller la cui popolarità andò ben oltre i confini del nostro Paese.

Ingresso libero fino a esaurimento posti

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