Le nuove disposizioni probivano agli ebrei di possedere case editrici, di pubblicare opere,
di esercitare attività educative e di frequentare le scuole pubbliche.
(L. 15.11.38, Provvedimenti per la difesa della razza italiana)
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Coloro che non appartenevano alla razza ariana erano esclusi anche dall'accesso alle biblioteche pubbliche governative. |
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La verifica di eventuali ascendenze ebraiche interessò anche i
dipendenti pubblici, come il personale della Biblioteca, al quale venne richiesto
di compilare una scheda per documentare l'eventuale appartenenza alla "razza ebraica"
Il censimento riveste carattere di assoluta urgenza e viene sollecitato più volte. | ![]() |
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Il Ministero invia una scheda di censimento da compilare a cura degli impiegati. |
Attraverso le schede compliate si stilano gli elenchi degli impiegati con genitori o coniugi ebrei.
La Braidense ne segnala tre. N.B. I loro nomi sono stati volontariamenti sfumati in questa immagine. |
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Il passaggio dalla repressione ideologica alla persecuzione individuale prese forma
progressivamente. Nel '42 fu compilato un elenco, non di opere, ma di persone, utilizzato al
fine di cancellare dalla cultura nazionale la componente ebraica.
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Si pubblicano e si diffondono numerosi elenchi di autori le cui opere devono scomparire dalle biblioteche. |
Tra gli autori esclusi figura anche Isaia Ghiron, Prefetto della Braidense nella seconda metà dell'Ottocento e Direttore benemerito, a cui la Biblioteca deve l'acquisizione del Fondo manzoniano. |
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