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Giorno della memoria

L'eliminazione culturale

L'allontanamento dei libri dai lettori

Il Testo unico di pubblica sicurezza, risalente al '26, prevedeva agli articoli 111 e 112 la possibilità di disporre il sequestro e il ritiro dalla diffusione di scritti, disegni, immagini "contrari agli ordinamenti politici, sociali od economici costituiti nello Stato o lesivi del prestigio dello Stato o offensivi del sentimento nazionale".

Le biblioteche furono interessate da una procedura dettagliata istituita dal Ministero dell'educazione nazionale che si concretizzò nella creazione di un fondo librario particolare denominato "Riservata politica".
 

memoria029_creazione_rp La copia della circolare ottenuta allora dal Direttore della Braidense dalla Biblioteca Estense, a seguito dello smarrimento a Milano di parte della documentazione amministrativa relativa a queste procedure.

 

Ricevuta la segnalazione dell'opera da sequestrare se ne dovevano estrarre le schede descrittive dai cataloghi, ritirare il libro dai magazzini e riporlo nella sezione speciale, specialmente custodita.
 

memoria025_divieto Il Ministero continua a inviare lettere che dispongono il sequestro di opere non gradite.
In Braidense volumi censurati vengono collocati nella sezione Riservata Politica, siano essi di argomento politico o erotico, o di autori ebrei.
I libri saranno ricollocati solo dopo la guerra.

 

L'individuazione delle opere da sottrarre alla lettura, come si puņ verificare dalle poche pagine esposte dell'inventario, rispose sia a criteri politico-ideologici che a criteri riferibili alla morale.
 

inventario

 

Il provvedimento di sequestro per le opere ritenute non adeguate alla morale del periodo non era inappellabile.
 

benelli_elefante Le alterne vicende del romanzo L'elefante di Sem Benelli, escluso, riammesso e di nuovo escluso della lettura dal maggio 1937 al novembre 1938.

 

scheda_benelli revoca_benelli

 

benelli2 La nuova revoca.

 

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