Ad una rondine

Frammenti inediti (1)
di I. U. Tarchetti

Buon dì, madonna rondine! La prima
Siete che vienmi quest'anno a trovare.

Siam dunque giunti a maggio,
Che vi affrettate i nidi a riattare?...
E avete fatto un felice viaggio?
D'onde venite? Forse dall'Egitto?
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Come si fa all'amore in Oriente?
Che dicon le severe
Vetuste mummie dell'età presente?

Mi fu detto che sotto un capitello
D'una colonna di un tempio d'Osiri,
Un nido possedete che è modello
Della vecchia arte greca;
Nè vi gravita sopra un'ipoteca.
Siete, rondini mie, persone agiate,
Io vivo in due stanzette appigionate.

Se la memoria mia non mi fa velo
Certo la mamma vostra ho conosciuto,
Una vecchia ciarliera,
Pulita, mattiniera,
Ghiotta di farfalluccie e moscerini.
Sopra una cordicella,
Ove la nonna mia già vecchierella
Sciorinava le cuffie e le calzette,
Ciaramellava da mattina a sera...
Ero felice allora,
Mi rideva dei primi anni l'aurora!
Età non è più questa,
Credi, o rondine mia, di tue canzoni...
Età non è dei canti.
Vanne a garrir dove stanno i garzoni
Dai capei d'oro, e le belle fanciulle:
Va nei prati smaglianti,
Dove a torrenti si riversa il sole
......I margini e le culle
Son ripieni di bimbi e di viole.

Benedetta la casa
Alla cui gronda i bei nidi appendete,
Voi vi recate la pace e l'amore,
Voi che i fanciulli dicono che siete
Gli uccelli del Signore.
Mi ricorda che al mio nativo tetto
Venian le nonne vostre a darsi spasso;
Ed era allor quel luogo benedetto.
Ma un dì l'allegro stuolo,
Lasciò la casa è più non è tornato,
E da quel giorno, lasso!
La sventura ha il mio tetto visitato.
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1. Salvatore Farina, il fratello... più che l' amico del compianto Tarchetti, trovò fra le carte letterarie di lui, una poesia incominciata ed interrotta. Questa poesia che ha per titolo appunto "Ad una rondine" ha sapore di amaro umorismo ed è delle ultime ch'egli vergò.
L'egregio Farina volle, con isquisita gentilezza, infiorarne la nostra strenna serbando però le lacune che sono nel manoscritto. Quelle fra le nostre lettrici che conobbero il giovane poeta del cuore, l'infelice autore della Fosca; che sospirarono con lui; che da lui appresero il senso vero dell'amore; il senso il più nobile, il più santo... dell'amore: rimembrando i non lontani giorni in cui il povero Iginio dettava le sue meste note, volgeranno certo ancora pietoso uno sguardo su questa cara reliquia di lui!

A. CASATI.

Da: L'iride. Strenna nazionale, compilata da Aless.o Casati, Milano, Felice Legros, 1874, pp. 127-131.

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