Alcuni Cenni sopra il male del Calcinello a cui vanno soggetti i filugelli, e più sopra il modo di far la semente di questi (1)

10 Giugno, 1820

Signor Raccoglitore!

La tardanza ch'ella ha posto in pubblicare la mia Lettera, inserita nell'ultimo quaderno del suo Giornale, fa sì che inutile divenga per questa stagione la promessa continuazione di quell'articolo, perchè la maggior parte de' bachi ormai sale al bosco a tessere i bozzoli. Dall'altra parte si avvicina il tempo di far la semente di essi bachi, onde più utile mi pare il parlare adesso di questa. Non voglio però tralasciare di farle un breve cenno sopra la malattia del calcinello che formava l'argomento delle mie precedenti, e di cui mi riserbo a ragionare più estesamente in appresso.
Debbo adunque dirle che avendo instituito nuovi esperimenti, mi si è fatto manifesto che i soli mobili ed attrezzi che servirono nell' anno scorso a fare gli esperimenti, sono bastati a comunicare l'infezione del calcinello a' bachi sani; come pure è avvenuto pel contatto di bachi sani con bachi calcinati conservati dall'anno passato, il quale contatto comunicò loro la stessa malattia.
Questi esperimenti, con tutte 1e loro particolarità, saranno da me riferiti in appresso. Passo per ora a favellarle del modo di fare la semente dei bachi.
Il metodo di far questa semente essendo stato già da altri descritto, io mi ristringerò a parlar di ciò che, a quanto mi sembra, non fu indicato che con termini generali, o veramente fu ommesso.
È stato, per esempio, detto da molti che si debbano scegliere i bozzoli migliori per far le sementi. Ma quali siano i migliori bozzoli, in quanto riguarda la sanità della partita da cui questi si debbono togliere, non è stato avvertito con quell'importanza che la cosa in sè merita, trattandosi della sorgente da cui scaturisce il bene ed il male di esso prodotto. Ed infatti vediamo, cosi negli animali come nei vegetabili, che per aver buona razza de' primi, e felice raccolta de' secondi, conviene scegliere, per gli animali, coppie provenienti da sanissime razze, e, pei vegetabili, una semenza proveniente da perfetto prodotto. Nè serve, nel nostro caso, il dire "quando ho scelto de' bozzoli ben conformati, di una cartilagine egualmente ferma, di una tessitura fina ed uniforme, di un vo1ume medio, ho un bozzolo perfetto per l'uso a cui lo destino". Non è vero, io rispondo; perchè anche nelle partite poco sane vi hanno bozzoli di bellissimo aspetto, i quali in ultimo poi danno de' bachi malaticci, e dei bozzoli per lo meno deboli. Il seguente fatto terrà 1uogo di prova alla mia asserzione.
Nel 1809 ebbi il male così detto del negrone in una data qualità di bachi (si noti che ho per costume di tenere tre qualità di semenze): io attribuii quell'infortunio alla stagione cattiva, ed alla poca cura de' coloni. Nel seguente 1810 vidi la stessa qualità di bachi assalita di bel nuovo da quella malattia. Mi diedi allora a ricercarne la cagione, e trovai che la semente era stata conservata in luogo umido e di temperatura sensibilmente variante. Cercai allora un altro sito per custodir la semenza, e scelsi soltanto libbre due dei migliori bozzoli della partita danneggiata, per fare un esperimento. In apparenza i bozzoli scelti avevano tutte le qualìtà richieste per fare un'eccellente semenza. Io la feci e la conservai, unitamente colle altre qualità, in una stanza asciutta, ventilabile, non eccedente i gradi dodici di calore (Term. R.). A stagione opportuna feci nascere i bachi da questa semenza, e li feci allevare con tutta la possibile diligenza, ma ogni cura tornò vana, perchè il negrone ricomparve, e la partità ne restò bensì meno pregiudicata, ma il danno fu per lo meno di un venti per cento. Io mi ostinai a tenere alquanto di detta semenza per sei anni consecutivi; ma, per quanta diligenza abbia usato, non mi è mai riuscito di togliere esso difetto da tal qualità di semenza, e ricavai continuamente da questa bozzoli difettosi e di poco peso.
Un fatto di simil natura dovrebbe convincere ognuno che, per ottenere buona semenza, convenga prima di tutto, impiegare bozzoli, tratti da partita di bachi che non abbia sofferto veruna malattia nel corso delle loro età, avvertendo però che questi bozzoli abbiano anche le qualità richieste.
Io discorrerò un'altra volta intorno alla conservazione della semenza. Frattanto credo opportuno di avvertire che per avere semenza atta a dare bachi sani ed un buon raccolto di bozzoli, fa mestiere che la stanza ove si pongono le farfalle a gettare le uova, sia asciutta, acconcia alla circolazione dell'aria, e ad una temperatura non eccedente i diciassette o diciotto gradi del termometro di R. È necessario pure che la semenza non sia ammonticchiata sopra i panni. Appena un panno è coperto di semenza, si deve trasportarlo in una stanza asciutta e ventilata, dai gradi 14 ai 15 di calore; e tosto che questa semenza è asciugata, fa d'uopo riporla in un luogo asciutto, che non ecceda dai dieci ai dodici gradi di calore. Io le scriverò un'altra volta intorno al modo di custodir la semenza, ed ai motivi che mi conducono a credere che la maggior parte delle malattie dei filugelli proviene dal modo di tener la semenza, non che dalla stufa in cui questa si mette a sbucciare.
Z .



(1) Continuerà ad aver luogo nel Raccoglitore la Serie delle Lettere risguardanti i filugelli. Gli agricoltori che avessero osservazioni da fare sovra il contenuto di questi articoli, o desiderassero schiarimenti e ragguagli dallo scrittore di essi, potranno rivolgersi al compilatore di quest'Opera, il quale si recherà a premura di servire d'interprete a' lor desiderj.

Da: Il Raccoglitore, 9 (1820), n. 33, pp. 49-51


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