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Il Palazzo di Brera

Il nome "Brera" significa campo erboso, da "brayda", un termine di probabile origine longobarda in uso nel medioevo che si è evoluto foneticamente in Brera.

Il primo edificio che, nel 1171, sorge sullo spiazzo erboso è la casa degli Umiliati, costituitisi poi in ordine religioso con tanto di monastero, chiostro e chiesa: quella S. Maria di Brera di cui restano, dopo la demolizione all'inizio dell'Ottocento, alcuni frammenti della facciata nel Museo d'Arte Antica al Castello Sforzesco, e gli affreschi del Foppa in Pinacoteca.

Il palazzo di Brera

Soppresso per volontà di S. Carlo Borromeo il poco rigoroso ordine degli Umiliati, e sostituito nel 1572 con quello dei Gesuiti, si procede alla creazione dell'edificio del "Collegium" secondo il progetto di Francesco Maria Richini, caratterizzato dal grande cortile circondato dal loggiato e dallo scalone a doppia rampa, arricchiti nel corso dell'Ottocento da statue di Milanesi illustri e soprattutto dal divino Napoleone-Marte pacificatore al centro del cortile, fuso in bronzo dal modello di Canova.

Nel 1773 anche la Compagnia di Gesù viene abolita e sotto Maria Teresa d'Austria il Collegio di Brera diviene una scuola laica, a cui viene aggiunta la Biblioteca.

Un anno prima era stato fondato l'Osservatorio Astronomico (che esisteva già dal 1764), nel 1774 viene istituito l'Orto Botanico e nel 1776 viene aperta anche la prestigiosa Accademia di Belle Arti di Brera. Contemporaneamente, all'architetto Giuseppe Piermarini è affidato l'ampliamento del palazzo di Brera, coronato dal solenne portale sulla facciata.