Legatura parigina stemmata à la fanfare dell'ultimo quarto del secolo XVI, eseguita
per Pontus de Thyard dall'atelier à la premiére palmette (Nicolas e Clovis Éve?)
Missale Romanum
Paris: Jacques Kerver, 1578 fol.
Dimensioni della legatura: mm 363 x 257 x 52
Provenienza: Pontus De Thyard; Charles Louis de Bourbon (Libreria antiquaria Ulrico Hoepli, La biblioteca
liturgica dei duchi di Parma, n. 391); Paolo Gerli
Marocchino rosso su cartone, decorato in oro. Una cornice di filetti all'antica delimita il campo
campìto: questo è interamente decorato con palmette, triangoli a punta, volute floreali e caudate,
rami fogliati, cerchielli accorpati, corolle stilizzate, entro numerosi compartimenti geometrici di
varia forma delineati da doppi filetti. Al centro del piatto anteriore, lo stemma prelatizio di Pontus
de Thyard; su quello posteriore, un medaglione con Cristo in croce, Maria e Giovanni. Tracce
di due bindelle in seta verde. Dorso rifatto, liscio, a sei nervi, decorato con fogliami entro
compartimenti rettangolari, ovali e circolari. Capitelli verdi e marroni. Tagli dorati. Labbri decorati
con filetti alternati a rettangoli con tratteggi interni. Carte di guardia rifatte.
Questo manufatto risponde ai 7 requisiti proposti da G. D. Hobson per indicare le legature à la fanfare. Numerosi sono i tipi di ferri che ricoprono l'intera coperta: a) il ferro à la premiére palmette;
b) il bonnet pointu (copricapo a punta); c) le volute floreali;4 d) i cerchielli accorpati; e) le
volute caudate. La bottega di maggior prestigio a Parigi, soprannominata atelier à la premiére palmette, è all'origine del maggior numero di legature alla fanfara: in questa legatura, essa ha utilizzato
anche una voluta con pennacchio, fregio impiegato solo da questa bottega. Sono 44 le
coperte da essa eseguite per personaggi illustri (J.-A. de Thou, Th. Mahieu, M. Stuart, C. de Medici,
Filippo III re di Spagna, Enrico III di Francia); la sua attività si sarebbe svolta per circa
trent'anni, almeno fino al 1587 ed a questo atelier sarebbero da attribuire le più prestigiose coperte
decorate a mosaico del regno di Enrico II. Secondo J. Ruysschaert, esso sarebbe da identificarsi
con la bottega di Nicolas e Clovis Éve, legatori reali rispettivamente, dal 1578 al 1581 e nel
periodo 1584-1635. Il teschio presente nella Crocifissione del piatto posteriore riflette il clima di
misticismo religioso del regno di Enrico III. La Biblioteca nazionale di Monaco di Baviera e
quella municipale di Saint Dié (Francia), custodiscono rispettivamente, un manufatto di questo
atelier eseguito per Louis Séguier e per Charles de Guise, cardinale di Lorena. Un altro esemplare
alle armi di Jean de La Rochefoucauld è pure noto. Il destinatario di questo manufatto è
Pontus de Thyard, nato nel 1521, nei pressi di Lione e deceduto a Bragny nel 1605. Presi gli ordini
in giovane età, divenne canonico della cattedrale di Maçon, protonotario apostolico, cappellano
di Enrico III, quindi vescovo di Chalon sur Saône. In Braidense è custodita un'altra legatura à la fanfare.