LEGATURE FRANCESI DEL CINQUECENTO

I legatori francesi del Cinquecento, sostenuti da sovrani illuminati e da facoltosi bibliofili, dopo aver assorbito ed elaborato nei primi decenni del secolo gli schemi decorativi provenienti dall'Italia, diedero vita ad una serie prestigiosa di invenzioni stilistiche, che influenzarono, di ritorno, la legatura italiana di quel periodo. In particolare, si elaborò a Parigi una complessa composizione di filetti diritti e curvi intrecciati, associata a giochi di cerchi e di diagonali, che formavano una decorazione a nastri intrecciati detta "à entrelacs" (n. 71, 72, 76, 77, 79), arricchita talvolta da ferri aldini vuoti o tratteggiati. Nei più prestigiosi esemplari, questo schema decorativo era ravvivato da un mosaico colorato ad intarsio. I tagli, dorati e cesellati, erano arricchiti da motivi floreali o arabeschi. Verso la metà del secolo, si diffuse una decorazione, generalmente eseguita su libri di piccolo formato, impressa a placca e colorata con cere in varie tinte, detta "lionese", che si impose per l'eleganza del disegno, per la doratura con oro di buona qualità e per la discreta rifinitura. Un poco più tardi, a Parigi, si sviluppò un lussuoso modello di decorazione detto "à la fanfare" (n. 81, 82) caratterizzato da numerosi comparti, delineati da nastri intrecciati, completamente riempiti dall'impressione di numerosi piccoli ferri. Nella seconda metà del Cinquecento, si affermò un decoro detto "à centre et coins", caratterizzato da grandi placche centrali di gusto orientaleggiante e da angolari con arabeschi impressi con il bilanciere.
Milano ospitò all'inizio del Cinquecento i migliori artigiani operanti a Venezia per lavorare sotto la guida di un maestro della legatura: Jean Grolier. Le legature da lui realizzate erano caratterizzate dall'originalità dei disegni, dall'assoluta novità dell'impressione in rilievo e dall'eccezionale qualità delle pelli usate, per lo più marocchino e vitello. Si cimentò in diversi stili decorativi, ma le più famose legature mostrano decorazioni da lui stesso ispirate in cui compaiono elementi di derivazione veneziana lavorate con oro in foglio, valorizzate dalla sobrietà dei motivi ornamentali su uno schema rigidamente geometrico formato da cornici che si intrecciano con anelli, losanghe e semicerchi. A Grolier spetta il merito di aver introdotto in Francia il gusto della legatura italiana del Rinascimento.