LA LEGATURA NEL QUATTROCENTO
La legatura medievale, nella sua forma tipica, era caratterizzata dalla presenza di assi lignee, ricoperte totalmente o parzialmente da pelle, e da
elementi strutturali metallici, sotto forma di borchie, cantonali e fermagli, supporti questi ultimi delle bindelle.
La decorazione normalmente era meno ricca di quella che si sarebbe affermata a partire dal periodo rinascimentale. Questo tipo di legatura, detta
comunemente, ma impropriamente, monastica, si era affermato per la sua semplicità e funzionalità nei centri di produzione del libro medievale, cioè nei
monasteri, ma anche nelle botteghe laiche legate alle università.
Nel secolo XV, accanto ad una tradizionale produzione di tipo medievale, si svilupparono nuove modalità decorative e strutturali che risultavano adeguate
a un diverso uso del libro, da parte di una committenza costituita in sempre più larga misura da privati, laici o ecclesiastici, che crearono proprie
biblioteche, in cui, oltre ai manoscritti, trovavano posto, dopo l'invenzione della stampa a caratteri mobili, che rivoluzionò il mondo della produzione
libraria, i primi libri a stampa, detti comunemente incunaboli.
Il cuoio era l'elemento preferito per rivestire i libri e la sua lavorazione si diffuse in Europa dall'Africa e dall'Oriente.
Inizialmente la pelle conciata veniva decorata con avorio, metalli e smalti, finché non si comprese che il cuoio poteva essere inciso e decorato, in modo
da presentarsi anche come oggetto artistico: l'uso del metallo si limitava a piccoli ornamenti come le "rosette gotiche" e si sviluppò un nuovo sistema
decorativo: l'impressione diretta sulla pelle mediante punzoni. Si trattava di composizioni originali che costituiscono il preludio della "legatura
d'arte".
La decorazione dei piatti si presenta con uno schema che propone, di solito, un campo centrale contornato da cornici intagliate oppure ornate a secco.
Nella seconda metà del secolo cominciò ad affermarsi la tecnica della doratura, per merito di artigiani provenienti dalla Persia. L'uso della doratura e
le esigenze della nuova utenza richiedono libri più agili ed esteticamente gradevoli, in cui le assi di legno vengono sostituite da piatti realizzati in
carta, di vario spessore, che il cuoio riveste in modo totale, mentre scompaiono gli elementi metallici. La decorazione si evolve, in rapporto anche alla
sempre maggiore raffinatezza dei ferri usati per l'impressione. Il motivo ornamentale ricorrente si ispira ai tappeti orientali: al centro dei piatti
appare un medaglione a forma di mandorla; agli angoli una decorazione che sostituisce i cantonali metallici della legatura medievale.