Materiali
Le coperte dei libri antichi erano confezionate con legno, cuoio, pergamena, arricchiti, in epoca
medievale, da elementi metallici.
L’uso del legno nella confezione dei piatti è caratteristico nella legatura medievale. Le assi si realizzavano
di preferenza con i legni presenti nei luoghi di origine. Dal XIV secolo tende a generalizzarsi
l’uso del faggio, mentre nell’Europa centro-settentrionale si mantiene l’uso della quercia.
Elementi strutturali presenti nella legatura medievale sono le parti metalliche: fermagli, cantonali e
borchie, realizzati comunemente in bronzo, ottone o ferro.
La pergamena, che nel codice ha ruolo di materiale scrittorio, viene utilizzata, alla fine del XV secolo,
come rivestimento di piatti; mentre l’uso delle pelli conciate si ritrova nella copertura delle legature
dei codici e nella composizione di elementi strutturali e di collegamento: i nervi, i capitelli,
le bindelle.
La pergamena deriva da pelli di montone, capra, pecora e vitello, che, dopo bagni di purificazione
nel sale e una permanenza nella calce, vengono sottoposte a tensione su telaio fino alla completa
asciugatura.
Il cuoio proviene dalla pelle di svariati animali che, dopo la depilazione, viene conciata.
L’uso del cuoio è presente nella legatura medievale, limitandosi al dorso, ai nervi, ai capitelli in alcuni
casi e alla copertura parziale o totale dei piatti.
Nel periodo altomedievale si usano pelli allumate, conciate con minerali e grassi; alla fine del Medioevo
si impiegano cuoi a concia vegetale. Scopo della concia è di impedire il naturale processo di
putrefazione della pelle e di rendere il prodotto stabile e resistente all’acqua e al calore.
I principali tipi di cuoio usati per rivestire piatti lignei o in cartone sono:
Marocchino: pelle di capra a grani. È la miglior pelle per la legatura del libro: morbida, resistente,
facile da lavorare, conciata e colorata con sostanze vegetali. Per la sua eleganza e robustezza, si presta
ottimamente alla decorazione in oro cui conferisce un risalto particolare. In genere il marocchino,
tenuto conto del suo elevato costo, veniva usato per le legature importanti e di pregio. Le legature
di lusso del Cinquecento venivano in genere confezionate in marocchino a grana fine, in colore
rosso.
Bazzana: pelle di montone conciata, di colore naturale, liscia e soffice, ma poco resistente alle sollecitazioni
meccaniche, facile alle graffiature ed alle screpolature. Pelle di seconda qualità, veniva
usata per le legature di minor pregio.
Vitello: comprende anche la vacca naturale o vacchetta. È una pelle morbida, senza grana, molto
delicata. La più bella, detta «cuoio biondo», presenta un bel colore chiaro ed uniforme ed offre una
superficie liscia e senza difetti.
Porco: la pelle di porco o di scrofa, conciata a pergamena, fu impiegata a partire dal Cinquecento
in area nordica ed ivi restò in uso fino a tutto il Settecento. Robusta, indistruttibile, è facilmente riconoscibile
per il suo aspetto grasso, per la particolare grana a gruppi di tre forellini e per il colore
candido che con il tempo tende ad acquistare una patina dorata. È stata la più usata in Germania
perché molto diffusa e perché si presta bene a ricevere la fitta decorazione a secco, tipica delle legature
tedesche.